giovedì 18 novembre 2010

Scuola

"Nelle scuole dove spesso intervengo, gli insegnanti sono come delle bottiglie di latte e gli alunni come i bicchieri vuoti allineati. L'insegnamento consiste nel versare il latte nei bicchieri. Al momento dell'esame il latte viene riversato nella bottiglia. Alla fine ci troviamo con trenta bicchieri sporchi e una bottiglia di latte vomitato."

Marshall Rosenberg 'Preferisci avere ragione o essere felice?'


venerdì 12 novembre 2010

Pensare col corpo

In cinta.

In greco il fatto di essere incinta si può tradurre con "essere legata", e partorire con "essere slegata".


I greci, al momento della nascita, slacciavano le corde, le cinture, le fibbie e aprivano le porte, le serrature, gli scrigni.

Il simbolismo del cordone da tagliare, del legaccio da slegare è talmente evidente al momento del parto che solo una società come la nostra, così disturbata nella sua vita simbolica, può non sentire l'aspetto odioso che c'è nel bloccare, o più precisamente nell'"ammanettare" come una prigioniera la donna che partorisce.

Le si chiede anche di trattenere le grida e di frenare le proprie emozioni! Si chiede al guerriero di trattenere il suo grido di energia? Questa barbarie medica disturba non solo il processo della nascita, ma l'intera funzione simbolica: come facciamo a lasciare che il nostro bambino nasca, cresca e si distacchi quando noi stesse siamo trattenute, legate e imbavagliate per farlo nascere? Come non diventare frigida quando l'immensa energia sessuale ed emotiva della nascita è trattata come qualcosa di inaccettabile?

G. Paris

Dal libro “Hermes e Dioniso”


copio e incollo da www.pensarecolcorpo.com