martedì 3 marzo 2009

Slow Maternity

Da 'The mother" n.32

Il movimento slow ha guadagnato molte adesioni recentemente, dato che molte persone trovano che la pace della vita moderna non è portatrice di buona salute.Abbiamo assistito alla nascita delle Slow Cities, Slow Food, Sloow Working così io voglio riflettere sulla Slow Maternity.

Una Madre Lenta – per molte persone questo è da leggere come una madre pigra.E questa è sicuramente una delle figure maggiormente ingiuriate dalla moderna cultura dei tabloid.Quanti titoli (e quante iniziative del governo)annunciano piani per ‘far tornare le madri al lavoro!’o denunciano le madri che usufruiscono dei benefici di legge.

Queste persone sembrano dimenticare che esse hanno già un lavoro-essere madri dei loro bambini.

Perché la nostra cultura è così ossessionata nel forzare i genitori a fare due lavori-uno pagato fuori casa e uno non pagato in casa-senza supporto e quindi facendo nessuno dei due bene?

Ho la sensazione che il femminismo ha reso agli uomini e alle donne un grande disservizio nell’area della gravidanza e della maternità. Nel tentativo di liberare le donne dalla necessità di procreare all’infinito, l’ha inavvertitamente degradate davanti all’occhio pubblico.Se le donne non vogliono fare ciò che solo una donna può fare, allora deve veramente non valere la pena!E dunque, io dichiaro che questo è il momento di reclamare la natura essenzialmente lenta della maternità.

Quando rimasi incinta del mio bimbo più grande, mi aspettavo, e lo desideravo molto, di essere viziata: trattamenti speciali, sonnellini pomeridiani, cioccolatini.Invece, ciò che ottenni fu la pressione di non cedere a questo genere di desideri,e mi fu detto di procedere come se non mi stesse succedendo nulla.Molte persone non osavano trattarmi differentemente, poiché temevano di passare per ‘politicamente scorretti’.Le riviste femminili erano piene di donne che dichiaravano ‘di essere incinte non inferme’e completamente intenzionate ad andare avanti a lavorare/fare le pendolari/fare jogging/scalare montagne. Io ero inorridita; non vedevano di cadere preda della propaganda capitalista, e stavano negando a loro stesse il rilassamento che meritavano per questo momento speciale?Riuscivano almeno a vedere che si trattava di un momento speciale?

In questo caso tutte le pari opportunità che mi erano date erano di ricevere le stesse pressioni per essere schiavizzati come tutti gli altri, nonostante stessi attraversando l’ esperienza più estenuante fisicamente e caotica emozionalmente che mi fosse mai capitato di affrontare.Per quanto mi riguardava, ero già duramente al lavoro nel costruire un’intera nuova persona da zero.Come si potevano aspettare che arrivassi anche in orario in ufficio ?

Di fatto, tutti si aspettavano che arrivassi in orario in ufficio.In effetti, generalmente ci si aspettava che io considerassi il mio lavoro più importante della  mia gravidanza.Dal mio punto di vista, c’era un enorme errore di priorità erronee.Io stavo crescendo una persona; questo era l’unico momento in cui io sarei stata impegnata a crescere quella particolare persona.Ovviamente, stare stesa sul divano accarezzandomi il ventre, e percepirne i colpetti, era la mia principale attività.Mettere a posto un archivio certo non poteva competere.

Ci fu sgomento quando presi il mio congedo di maternità cinque settimane prima della data prevista.Che cosa mai avrei trovato da fare? Perchè non lavoravo fino al parto? […]

Avevo bisogno di contemplazione, di prepararmi mentalmente ed emozionalmente al più grande sconvolgimento capitato nella mia vita finora.Dovevo entrare in comunione col bambino prima che affrontassimo insieme il terribile lavoro del parto.Dovevo riposare.

Dopo il parto fui nuovamente scioccata dall’attitudine che si aspettavano da me che prendessi. “Ho appena partorito” spiegavo con pazienza. “Non scendo dal letto oggi”.Nelle culture più sensibili vi sono dei periodi in cui una neomamma è strettamente tenuta a riposo, fino a quaranta giorni.Sfortunatamente, la nostra non è una cultura sensibile e immediatamente ha inizio la pressione sulle madri perché ‘tornino normali’.Ma la gente non capisce?Normale non esiste con un bambino,e neanche dovrebbe.Questo periodo dovrebbe essere la Luna di Bimbo, un incanto per la nuova famiglia, occupata solo nella cosa più importante: amarsi l’un l’altro.[…]

Invece ci si dice di metter giù il bambino così da poter fare altre cose, dare la bambino il biberon così tu puoi fare una pausa.Ma scherzano!?Come ogni genitore può confermare, il momento in cui apprezzi di più tuo figlio è quando dorme e chiunque non abbia dato valore a questi magici momenti in cui si sta stesi nel letto, il  neonato tra le braccia, ha perso una delle esperienza più magiche che l’essere genitori offre.

Allattare al seno è l’ultimo baluardo delle attività ‘slow’.Ti devi sedere in una poltrona comoda, circondata da morbidi cuscini,tazza di tè in una mano, scatola di cioccolatini in prossimità, il tuo meravigliosamente profumato bimbo al sicuro e al caldo tra le tue braccia, per ore ogni volta.Okay lo devi fare anche di notte, ma come strada per evitarti legittimamente i lavori di casa, fare il tè o addirittura uscire di casa è al mattino, è assolutamente la scelta vincente.

Ovviamente la società disapprova questo tempo così trascorso.Inizialmente, pensavo fosse a causa delle identificazione, presente nella nostra cultura, del seno come oggetto sessuale.Ma poi ho realizzato che è anche a causa del fatto che l’allattamento al seno richiede tempo: tempo trascorso cibando,nutrendo e godendoti il tuo bambino; tempo durante il quale dovresti mettere tuo figlio in un asilo e tornare al lavoro!

Il congedo per maternità, passo vitale verso ciò che può realmente offrire pari opportunità all’uomo e alla donna nella sfera familiare, rinforza l’idea che avere un bambino altro non è che una breve interruzione in quello che è il compito principale- lavorare per vivere.[…]

Come ogni Genitore Lento sa, la cosa più importante è la famiglia e il lavoro non è altro che uno sfondo più o meno piacevole per pagare l’affitto.I Genitori Lenti di fatto combattono l’uno contro l’altro per chi deve essere quello che sta a casa.

I bimbi sono naturalmente oziosi.Lasciamo che siano loro a condurci e il tempo scivolerà in un movimento lento.Essi vivono puramente il presente, non sanno dire che ore sono, sono costituzionalmente incapaci di andare di fretta, specialmente se tu sei in ritardo per un appuntamento.

E invece, nel ventunesimo secolo, andiamo di fretta più che mai- impacchettando i loro giorni con attività senza significato, e spingendoli a crescere troppo in fretta.E mentre i miei figli crescono, la principale domanda sulle labbra della gente che incontriamo è ‘quando tornerai al lavoro?’.I miei bambini sono il mio lavoro, non perché io sia stata forzata a sfacchinare con i lavori domestici da una rigida divisione di ruoli basata sul genere, ma per scelta.La società odia questo, risentendosi anche dei magri assegni familiari  che mi paga lo stato[chi scrive non risiede in italia,qui non c’è nulla del genere per quanto magro…n.d.t.] per svolgere il mio dovere civico di tirar su con responsabilità la futura generazione.

Non può trattarsi di ‘vero lavoro’ perché mi piace:perché il mio lavoro comprende picnic in giardino , guardare laPimpa, costruire complicati rifugi dietro il divano.Il mio lavoro coinvolge piccole creature che amo e un mondo domestico lontano dalle insignificanti fatiche lavorative.Crescere dei bambini, come sai ogni genitore, può essere difficile e può esaurire, ma è anche  più soddisfacente e divertente di un qualsiasi lavoro pagato. E se c’è una cosa che fa inorridire la nostra cultura del lavoro è divertirsi.E così la battaglia continua per prosciugare via tutta la lentezza dalla maternità.E’ giunto il tempo per le madri di reclamare quel divano, quella scatola di cioccolatini, e quella tazza di tè leggendo ‘the gruffalo’ (?n.d.t) per la quattordicesima volta. Tirate su i piedi e divertitevi!

Autrice Liz Pilley