E' da diversi mesi che rimugino in testa una lettera aperta ai miei genitori, che mi prendono in giro (bonariamente, senza mai farmi mancare il loro appoggio emotivo) per la piega che sta prendendo la mia vita. Tento di spiegar loro, in questa lettera immaginaria, con parole che non mi sembrano mai esatte, che tutto quello che mi vedono fare oggi è il risultato dei loro sogni, delle loro grida in piazza, dei quaderni dei bambini di strada riempiti con i nomi dei giocatori di pallone, dei pugni chiusi e dei giorni di galera, del 'eravamo molto poveri e molto felici' , del non mangiare le merendine ma pane e pomodoro, eccetera eccetera eccetera...oggi, cercando dei documenti per una amico, che vuole fare un documentario trovo queste parole e mi sembra che parlino di me....
La professoressa, se recepisce il messaggio di Barbiana, forse torna a casa a fare la mamma e maestra dei figli suoi e dei vicini, magari col contributo del comune e dello stato.
Scuola di Barbiana
Sono i vostri sogni.Non dimenticatelo.Non dimenticateli.