Sembrerebbe innegabile il legame della fecondità e della maternità con tutti i simboli della danza del ventre, ma molti autori e autrici contestano la tendenza – attribuita alla psicoanalisi – di ritrovare dappertutto il simbolo della fecondità, erchè la considerano qualcosa di poco pregevole o comunque riduttivo dell’esperienza femminile.
Invece penso che la fecondità alluda alla potenza del femminile, che è racchiusa nei semi, nelle idee creative e nella sessualità. Per questo nasconde una simbologia complessa, che accoglie diversi aspetti produttivi della femminilità, che attingono alla creatività, alla produttività dell’immaginazione, al mistero del corpo, alla magia della donna e all’offrire se stesse in qualsiasi campo si scelga di esprimersi nella vita.
Non cedo che i simboli della fertilità riducano il ruolo della donna a quello biologico, ma penso che, al contrario, sia solo la svalutazione del ruolo materno a farci considerare riduttivi i simboli della fecondità.
Quando i simboli di fertilità si riferiscono specificamente alla maternità, la portano ad alte vette, al punto da rendere questa esperienza comune a tutti gli esseri umani ( perché tutti siamo nati da una donna), il fulcro della intuizione religiosa della preistoria.
Come arte incentrata sull’aspetto creativo materno, la danza del ventre ci fa partecipi del mistero essenziale della vita, ed è ancorata al sentire matriarcale, quando la donna era venerata per molti aspetti, di cui primario era quello materno.Oggi la danza del ventre può aiutarci a valutare positivamente le nostre capacità procreative, aprirci all’esperienza della maternità. Penso che non sia un contributo da sottovalutare, perché – rimanendo nell’ambito dell’Italia, dove esiste una preoccupante crisi demografica che si va accentuando sempre più – fa pensare che per le donne la scelta di diventare madri sia più una rinuncia che un privilegio.
Nel nostro mondo, fertilità e maternità si presentano come argomenti ai margini della cultura e della identità femminile. Questa mancanza tende a manifestarsi negativamente nel corpo, sotto forma di sintomo: disturbi del ciclo mestruale, anoressia, sterilità idiomatiche, aborti multipli e gravidanze a tuti i costi.Sintomi che esprimono un profondo disagio e suggeriscono che deve essere recuperato l’equilibrio con la maternità.
La danza del ventre coltiva la femminilità in tutti i sui aspetti, a cominciare da quello materno, che è esternato in un corpo che possiede volume, profondità interiore e grazia.
Come mezzo simbolico, ci aiuta a far fronte alle paure che ispira a tante donne non tanto il parto in sé, ma soprattutto l’atto di trasformazione da ragazza a madre che avviene con il parto.
La danza comincia il suo approccio con il corpo, attraverso i simboli, che in fondo sono simboli di Vita e rigenerazione ancorati alla figura materna della Dea della Fertilità che dà nutrimento tanto fisico come creativo. Danzando la donna scopre nel suo corpo le fonti sacre della Vita, l’importanza spirituale della Vita.
Questa nuova consapevolezza del corpo, può accentuare la gratificazione che una donna ha nell’essere in grado di compiere il massimo grado di creatività naturale diventando madre, o esaltare le sue qualità creative, la sua feconda fantasia, in altri ambiti in cui scelga di applicarsi.
Quando una donna sogna un figlio con timore, la danza del ventre la può aiutare a scoprire il valore della maternità, non come un ruolo prestabilito dal suo genere, un qualcosa che ‘tutte possono fare’, dove è implicita una svalutazione della procreazione, ma un invito a viverla come una scelta personale, un privilegio della sua femminilità, del quale può essere orgogliosa e da cui può trarre grande gratificazione spirituale.Deve lottare per una definizione positiva della sua maternità, perché la realizzazione del suo ruolo di madre la può mettere in una situazione di svantaggio in altre sfere della sua vita, in particolare sul lavoro. Stando in contatto con la propria femminilità, con il “principio femminile” del mondo, il giusto equilibrio lo troverà, perché conoscendo se stessa sarà in grado di capire meglio come gestire il suo tempo, per distribuire con giudizio le proprie energie.
Maria Strova - Il linguaggio segreto della danza del ventre - MacroEdizioni